Juve: dal 1912 ad oggi, ripercorriamo la storia di tutte le truffe e malefatte del club

Si dice che la juve abbia sempre rubato. Ma di preciso: cosa e quando?
Siccome ve lo chiedete in tanti, Big Luciano presenta la “storia di un grande amore”.

Si parte da lontano.
1912/13: Il campionato è a gironi regionali. La juve arriva ultima, retrocede. L’Alessandria dovrebbe prendere il suo posto. Pur di ripescarla, ci s’inventa una formula pazzesca: Brescia nel girone Veneto, juve nel girone meneghino.

Nel 1947 Gianni diviene presidente e comincia il circo.

Nel 1955 Gianni lascia la presidenza a Umberto.
4 anni più tardi Umberto accede al posto di potere più importante del calcio italiano: diviene, 25enne, presidente della FIGC. Veste quel ruolo proprio nella stagione in cui la juve perde una partita a tavolino, non una a caso…

1960/61: Il 16 aprile si sfidano juve e Inter: comunale strapieno, la gente si piazza attorno al terreno di gioco. L’Inter gioca meglio, al 31′ il pubblico entra in campo e l’arbitro sospende. La Lega dà lo 0-2 all’Inter. La juve fa ricorso…
E a chi fa ricorso? Ma alla FIGC! E il suo presidente (Umberto), assolutamente imparziale, fa ripetere la partita fottendosene del calendario dell’Inter. L’Inter, per protesta, manda in campo i ragazzini.

1966/67: Ultima giornata, L’Inter, 1ª in classifica, va a Mantova.
La juve (a -1, a Roma con la Lazio), sportivamente, promette un premio partita.
Non bastasse, l’arbitro Francescon dice agli interisti: “sappiate che non vi darò rigori, non voglio decidere io il campionato”. Detto, fatto.

Non ne fischierà 2 clamorosi, uno su Mazzola e uno su Suarez. Ma Il Mantova non segna comunque. Poi parte un cross innocuo che attraversa l’area. É Sarti, il vecchio portiere dell’Inter, a deviarlo nella sua porta. E dove va, Sarti, a chiudere la carriera l’anno dopo?

1971/72: juve campione a +1 su Milan e Torino. Clamorosi gli episodi di Cagliari mentre il Milan sta rimontando. Rivera sbotta: “Sta scritto da qualche parte che non possiamo assolutamente raggiungere la Juventus”. Squalificato per 3 mesi e 1/2, in pratica tutto il ritorno.

Episodi clamorosi penalizzano tutte le inseguitrici. Il Toro recrimina per il gol di Agroppi non visto alla Samp (respinse Lippi oltre la linea) e per la sfida col Milan due arbitri della sez. di Cormons. Guarda il caso. Ci han scritto un libro.

1972/73: Penultima giornata. Al 45′ la Roma sta 1-0 sulla juve: è spareggio con la Lazio. Anzalone, pres. Roma, va negli spogliatoi, fa capire che l’amicizia con la juve è importante. Pareggio juve (sarebbe spareggio col Milan), gol vittoria all’87.

Ma il meglio arriva in Coppa Campioni.
juve-Derby County 3-1. Haller (juve) parla con l’arbitro durante la gara. Taylor del Derby Country chiede di assistere: Haller gli molla un cazzotto e chiama la sicurezza. Clough a fine partita: “No cheating bastards will I talk to. Will not talk to any cheating bastards!”. Bene.

La stagione 1976/77 è nella top 5 dei furti.
Roma-Toro 1-0: un rigore gigante negato segna la sola sconfitta granata.
Catanzaro-juve 0-1: Gentile segna in fuorigioco.
Samp-juve: sullo 0-1 la Samp carica, doppio rosso all’84, finisce 0-2.
Juve 51, Toro 50.

1979/80: il Totonero. juve unica assolta nonostante il discusso Bologna-juve 1-1 con cappella del portiere e autogol. Secondo Petrini le squadre vengono assolte perché Boniperti convince Cruciani a non presentarsi in aula dietro cospicuo “incentivo“.

1980/81: 10 maggio 1981, juve-Roma, arbitro Bergamo. Turone segna, l’arbitro convalida poi vede il guardalinee con la bandierina alzata. Gol annullato finisce 0-0. La juve vince di 2 punti sulla Roma. E sì, l’arbitro è proprio “quel Bergamo là”. Coincidenza o riconoscenza?

1981/82: Ultima giornata.
Cagliari-Fiorentina: Graziani segna ma l’arbitro Mattei fischia un fallo inesistente sul portiere (0-0).
Catanzaro-juve: il rigore di Brady c’è, ma l’arbitro non fischia quello di Gentile su Borghi (0-1). La juve vincerà di un punto.

Supercoppa 1984. Finale in gara doppia, la juve prima rinuncia a giocarla. Poi no, non rinuncia più se il Liverpool accetta di giocarla in finale unica a Torino. Platini per Briaschi in fuorigioco, 1-0 juve di Boniek. Amen.

4 mesi dopo si gioca la finale di Coppa dei Campioni. È quella dell’Heysel.
La juve vince come da foto sotto. Festeggiano con 39 anime sotto i tacchetti.
“La coppa la tenemmo, il sangue era nostro” (cit. Boniperti)

1985/86: Quarti di Coppa dei Campioni. Andata 0-0 a Verona. A Torino mani inesistente di Briegel, rigore juve, 1-0. Cazzotto di Serena a Di Gennaro, niente rigore. Si dice che l’arbitro abbia cenato con Platini. Bagnoli ai carabinieri: “Se cercate i ladri sono nell’altro spogliatoio

1985/86: juve-Roma 3-1, Viola viene picchiato in tribuna. 0-2 a tavolino non assegnato.
Roma e juve a pari punti.
Penultima giornata: Roma-Lecce 2-3, con il Lecce retrocesso che gioca alla morte.
Ultima giornata: Lecce-juve 2-3, col Lecce in ciabatte. Sarà stato un caso.

1989/90: Coppa UEFA, doppia finale contro la Fiorentina. Andata: 3-1 con fallo di Casiraghi sul 2′ gol. Baggio viene venduto alla juve proprio tra andata e ritorno. Artemio Franchi squalificato per il ritorno, partita giocata ad Avellino. Insomma tutto regolare!

1994/95 e 1995/96: La juve sul campo è travolgente. Prima scudetto e coppa Italia, poi la Champions. Pochissimi episodi strani. Vero, i giocatori sono muscolosetti ma “è solo perchè si fanno un culo così in palestra”. Non proprio…

1994: Alla juve il pres. Boniperti è a fine corsa. Umberto Agnelli nomina il nuovo AD, Giraudo, e Bettega vice-presidente. Manca il DS. Gianni vuole una svolta societaria. “Lo stalliere del re deve conoscere tutti i ladri di cavalli”, dichiara, con malcelata modestia monarchica.

Sceglie MOGGI, reduce dalle cene con gli arbitri a Roma, dalla coca di Maradona a Napoli, dalle interpreti che con la lingua ci sapevano fare di Torino. Non lo deluderà.
Comincio assumendo Agricola, specialista di medicina ippic… ehm, sportiva.
Scelta azzeccatissima.

1994/95: All’inizio il cammino è normale. Da dicembre la squadra corre, corre tantissimo.
La juve arriva in fondo a ogni competizione, a maggio ha giocato più partite di tutti.
Ma ancora sovrasta atleticamente ogni avversario.

1995/96: Con la furia atletica dell’anno prima, e un paio di torti clamorosi al Nantes in semifinale, la juve vince la Champions. Ma all’estero le corse a perdifiato e i muscoli “esplosi” non passano inosservati. I nostri avversari se ne ricordano ancor oggi:
Ai quarti il Nantes trova lo Spartak Mosca. Osso duro, ha vinto tutte le partite del girone, ma i francesi lo regolano 2-0 all’andata e lo contengono al ritorno (2-2 in rimonta). I canarini insomma cominciano a crederci.
Peccato che in semifinale trovino la juve del miglior Agricola. Giocatori muscolari e forti fisicamente come Makelele e Capron si sorprendono sovrastati da Conte e costantemente superati nella corsa da Torricelli, che non sono esattamente Hulk Hogan e Usain Bolt.
Non bastasse questo, ci si mette l’arbitro. All’andata, nel 1′ tempo nega un rigore solare su Ouédec e non espelle Vialli (rompe il naso a Decroix). Finisce 2-0.
Al ritorno il Nantes ci prova, vince 3-2 ma il suo sogno finisce, nel modo più sleale, contro i cavalli dell’ippodromo di Torino.
La juve va in finale. E troval’Ajax. E lo batte, con Finidi George che guarda incredulo le corse di Di Livio. Anche l’Ajax si ricorda di quella Champions. In Europa invero la ricordano tutti.

1996/97: A farli andare a 1000 pensa Agricola, ad aiutarli in campo pensa Moggi. Per lo scudetto, per cui servono tanti aiutini. Più un aiutone, clamoroso, nello scontro diretto.

1997/98: L’anno della vergogna.
Per battere Ronaldo “deve succedere qualcosa che non è mai successo prima”.
Beh, succede. Gol non visti, cartellini mirati, impunità in campo e fuori.
Secondo U. Agnelli “2/3 sviste”.
Elio ne fa una canzone da 6 minuti.

L’Inter resiste e c’è lo scontro diretto. Ci vuole il colpo di grazia.
Lo assesta Ceccarini a Torino. E non è il rigore ma le dozzine di falli non fischiati e gialli invertiti fin dal fischio d’inizio. A Pressing la moviola di @pisto_gol dura 9 min.

1998/99: Zeman dichiara il suo stupore “di fronte alle esplosioni muscolari di Vialli e Del Piero”. Inizia il lungo processo per doping.
Come per magia le prestazioni della juve calano a picco: 98/99, 99/00 e 00/01: zero titoli e figuracce europee.

2001/02: Bergamo e Pairetto designatori. L’Inter è davanti, scontri diretti andati. A Venezia, dopo il tuffo, Maniero stesso si sorprende del rigore. A Chievo, De Santis è troppo vicino all’azione. E tanto altro. Il 5 maggio l’Inter si suicida ma Moggi le ha caricato la pistola.

2002/03: Fregato un altro scudo all’Inter! Scontro diretto, ’89: rigore per la Juve di quelli belli. juve-Parma: sullo 0-2 rosso a Lamouchi e non a Tacchinardi, poi Del Piero controlla con 2 mani per il pari. E tanto altro. Tutto bene!

2004/05: Scippato al Milan lo scudetto, poi revocato, combinando torti ai rossoneri a favori ai bianconeri. Tra i primi, clamorosa Livorno-Milan. All’opposto, emblematiche Bologna e Brescia. Impossibile elencare tutti gli episodi.

2005/06: La juve gioca male ma gli arbitri fanno pietà e l’Inter, cito, “non ha gli stessi e insistiti sostegni arbitrali“. Ma il calcio giocato, da marzo 2006 in avanti, perderà importanza.

A marzo 2006, infatti, la juve esulta per la sentenza della cassazione sul processo doping. Provato l’illecito e confermata la colpevolezza di società e medico ma interviene la prescrizione. Per gli avvocati della difesa, “E’ stato un grande successo”. Evviva evviva!

Finisce con la juve 1ª e il Milan 2º ma alla cerimonia io “non ho più l’anima, me l’hanno uccisa“. E’ scoppiata Calciopoli.
Moggi si dimette subito (leggasi “io, uomo Agnelli, vengo cacciato dagli Elkann”) con tutta la Triade.

Le sanzioni sono pesanti. Moggi radiato a vita (ma non per sempre). La juve rischia la C, poi viene retrocessa in B. Perde due scudetti, uno viene assegnato all’Inter. Per i reati precedenti al 2004/05 per fortuna interviene la prescrizione. Una vergogna internazionale.

Nei processi seguenti si confermano i sospetti. Controlla tutto Moggi. La FIGC, con Mazzini. L’AIA, con Bergamo e Pairetto. Il calciomercato e le procure di tantissimi giocatori. Infinita la lista degli “amici” di Moggi nei giornali e in tv. Non si muoveva niente che Moggi non volesse.

2006/07: La juve prende la sentenza come una grazia. Riparte dopo un anno di purgatorio.
Gli Agnelli/Elkann impiegano 4 anni per regolare i conti in famiglia e trovare un nuovo assetto societario. A dire il vero non credo che la scelta dei nuovi dirigenti sia stata oculata…
Andrea è stato cresciuto da Moggi e Giraudo. E infatti non è che le cose cambino proprio per il meglio. Il resto è roba recente, divertente quasi quanto la nostra era.

2009/10: Agnelli si insedia il 19 maggio, dichiara “costruiremo una juve vincente”.

2010/11: Agnelli inaugura uno stadio che ha progettato, finanziato e realizzato qualcun altro.
Ci piazza sopra un numero di scudetti a cazzo.
Il terreno della Continassa fu pagato 0,58€ al mq al comune di Torino, oggetto di scandalo.

2011/12: Agnelli fotte clamorosamente il suo primo scudetto.

2012/13: Rubato un altro scudetto. Meno del primo, ma c’è voluto comunque un certo sforzo. In Champions il Bayern li sbatte fuori ai quarti.

2015/16: Rubato tutto in Italia. In Champions sbattuti fuori dal Bayern con gol di Coman, che erano tutti contenti di avergli venduto e pensavano pure lo avessero pagato caro.

2016/17: Sul campo, fottono abbastanza clamorosamente lo scudetto alla Roma.
Ci riprovano per il triplete, si presentano alla finale di Cardiff da favoriti.
Beccano 4 polpette. E niente, “ci riproveremo l’anno prossimo”.

In aprile scoppia il “primo” scandalo, vengono scoperte connessioni tra curva, dirigenza juve e ndrangheta. Nel frattempo Agnelli se ne frega e si fa eleggere presidente all’ECA.

2017/18: anno clamoroso. scippato epicamente lo scudetto al Napoli: Orsato ci pensa sul campo e qualcun altro fa sparire gli audio VAR.
In Champions il bidone dell’immondizia: mentre pregustano il rimontone col Real, Benatia fa un fallo idiota: Buffon e Chiellini divengono leggenda.

2018/19: Visto che contro CR7 non passano, lo comprano per soli 100 milioni + 30m/anno + un po’ di nero. Marotta calcola le gabole necessarie per pagare acquisto e ingaggio e a ottobre se ne va.

2019/20: Paratici compra De Light. Si fotticchia lo scudetto all’Inter grazie a molti regali. Per non giocare Juve-Inter a porte chiuse causa Covid, la fanno rinviare a quando cacchio pare a loro. Si ripunta alla Champions, ma agli Ottavi trovano l’imbattibile Lione e Depay li sbatte fuori.

2020/21: il mago delle plusvalenze Paratici prova a prendere Suarez gratis. Ma ad Agnelli non basta, lo vuole comunitario. “A bambino piace cucumella.” La mega farsa di Perugia viene scoperta durante un’altra inchiesta. Ovviamente non gli fanno un cacchio, nemmeno una multa.

Ecco il colpo gobbo: Agnelli, Barca e Real lanciamo la Superlega! Altri 9 club aderiscono.
Cerefin e la UEFA s’incazzano un attimino e tutti mollano nel giro di poche ore. Nel frattempo tira una brutta aria sulle plusvalenze: scaccio Paratici.

2020/21: sul piano sportivo, in Champions gli Ottavi riservano l’inarrestabile Porto e niente, non era arrestabile. In campionato, grazie a Calvarese si qualificano in Champions, scippando qualificazione e decine di milioni al Napoli.

2021/22: Ronaldo non ne può più e scappa isterico. De Ligt va al Bayern e ne ha per tutti. Paratici al Tottenham compra le loro pippe. Il galattico Villarreal gli ficca 3 polpette in casa agli Ottavi di Champions.

E siamo al 2022/23. Agnelli ha i cugini contro, i tifosi contro, la squadra non gira.
Il resto è storia…

(Credi to IlMoniciglio e BigLuciano)